Breve storia di DMD

di Renato Manfreddi

Negli anni ’60 si è costituito a Torino un importante centro di ricerca e sperimentazione nel campo delle telecomunicazioni denominato prima CSEL nel 1961 da parte della STIPEL, poi nel 1964 con il nome CSELT è passato alla STET.

A inizio anni ’70, quando ormai disponeva di centinaia di ricercatori, per la maggior parte laureati, grazie alla ricerca nel campo della commutazione numerica applicata alle centrali telefoniche, è stato possibile installare a Mestre, prima in Italia e una delle prime al mondo, una centrale sperimentale completamente numerica denominata gruppi speciali.

Altri importanti campi di ricerca negli anni ’70 sono stati:

  • Le prime ricerche nel campo delle fibre ottiche, nel 1977, hanno permesso a Torino di essere la prima città al mondo con un cablaggio in fibra ottica grazie a una connessione sperimentale della lunghezza di 9 km, la più lunga fino a quel momento mai sperimentata – nel mondo.
  • La ricerca nel campo della sintesi vocale; nel 1974 il centro presentò il primo sintetizzatore vocale in tempo reale italiano, uno dei primi al mondo: MUSA.
  • La fondazione del comitato tecnico internazionale MPEG, fondato e guidato da Leonardo Chiariglione di CSELT, portò alla nascita dello standard di compressione audio MP3 il quale ebbe origine proprio dal settore delle telecomunicazioni, per poter trasmettere segnali audio di buona qualità senza dover rivoluzionare la rete esistente, e di diversi altri standard per la codifica video come MPEG-1, MPEG-2, MPEG-4.

Sono entrato in CSELT nel 1972 come assistente ricercatore, nel 1973 ho proposto l’utilizzo dei primi microprocessori INTEL apparsi sul mercato per sostituire i circuiti di controllo realizzati con circuiti integrati in tecnologia TTL.

Nel 1974 la STET ha proposto una collaborazione tra SGS e CSELT senza però fissare un obiettivo preciso. Si è quindi deciso di inviare in trasferta in SGS un ingegnere ed un perito elettronico per un periodo di 6 mesi. Siamo stati scelti il perito Ansaldi Renato ed io.

Non avendo un obiettivo specifico ho proposto di acquistare da INTEL un chip del nuovo processore 8080 progettato da Faggin, allo scopo di verificare se era possibile produrlo con la tecnologia disponibile in SGS. Appena arrivato lo abbiamo aperto e con l’ausilio di un tecnigrafo e un microscopio, in circa 3 mesi di lavoro è stato possibile ricostruire tutti gli schemi logici del microprocessore con i suoi 8.000 transistor individuati uno ad uno con il microscopio.

Quando finalmente gli schemi sono stati completi, i tecnici della SGS, che inizialmente erano molto scettici, si sono convinti della utilità della prova, dopo aver verificato il corretto funzionamento con il simulatore, hanno costruito alcuni esemplari perfettamente funzionanti.

Questo lavoro mi ha permesso di conoscere perfettamente il microprocessore 8080 in tutti i suoi aspetti.

Quando nel 1975 sono tornato a Torino mi sono dedicato in CSELT allo sviluppo di una serie di schede logiche basate sul processore 8080 ed al relativo sviluppo del firmware e software di base.

Sempre nel 1975, la TELCOM di Milano, uno dei maggiori importatori italiani di periferiche per computer, mi aveva chiesto privatamente di sviluppargli un controller che permettesse di collegare i floppy disk 8” SHUGART compatibili IBM 3740 con i minicomputer in commercio tipo PDP11 o SELENIA che potevano solo collegare nastri magnetici o dischi fissi estremamente costosi oltre ai lettori e perforatori di nastri di carta.

Nel 1975 ho quindi progettato e realizzato a casa mia, nel tempo libero, il controller floppy IBM 3740 con interfaccia compatibile FACIT SP1 per lettori e perforatori di nastri, in modo che si potesse facilmente sostituire ai lettori e perforatori di nastri della FACIT. Contemporaneamente ho anche progettato e realizzato, con l’aiuto di un collega, sempre nel tempo libero, un personal computer basato sul microprocessore 8080, sia perché avevo piacere di avere a casa un computer su cui poter lavorare, sia perché mi era indispensabile per poter sviluppare e collaudare il controller del floppy disk a casa mia.

Verso la fine del 1975 tutto il sistema composto da computer basato sul microprocessore 8080, tastiera alfanumerica estesa, video 12” autocostruito, unità floppy disk composta da 2 floppy SHUGART compatibili IBM 3740 da 256 K cad. interfaccia stampante a margherita DIABLO, BIOS e software di base scritti completamente in assembler 8080, era completo. Il primo esemplare è stato esposto allo SMAU di Milano nello stand della TELCOM anche se non ne sono stati venduti. Le mancate vendite erano dovute, oltre che alla mancata presentazione del nuovo prodotto, anche alla scarsità del software disponibile e alla criticità del sistema operativo che avevo scritto velocemente in assembler, ispirandomi a quello del PDP11.

Il 1976 è stato dedicato a migliorare l’ingegnerizzazione di tutto il sistema ed in particolare a migliorare il firmware, il sistema operativo e il software di base.

Il principale applicativo sviluppato sempre in assembler 8080 è stato un editor interattivo che sfruttava in modo ottimale le caratteristiche del video da 25 righe di 80 caratteri la cui memoria di quadro era vista come parte della memoria principale della CPU, il che rendeva possibile caratteristiche fino allora presenti solamente su sistemi estremamente costosi.

Questo applicativo, in occasione della SMAU 1976, sempre nello stand della TELCOM, ci ha permesso di fare la prima vendita alla GEOSYTEM di Firenze, il personal computer MD800 veniva utilizzato per l’acquisizione dei dati territoriali tridimensionali ottenuti tramite uno stereo cartografo GALILEO e fotografie aeree fatte dalla società AERMAP.

Visto che ormai era in produzione il controller per floppy disk ed era vendibile anche il personal computer ho deciso di costituire una Start Up con lo scopo di progettare e produrre personal computer sfruttando tutte le nuove tecnologie disponibili sul mercato.

I controller floppy disk erano venduti alla TELCOM che li commercializzava sul mercato dei minicomputer e i personal computer oltre che direttamente erano venduti dalla ELTRON di Brescia che intanto provvedeva a costituire una catena di concessionari e sviluppatori software in tutta Italia.

Nel 1977 è stata fondata la società DMD che ha sviluppato il nuovo modello DMD 800 basato sul microprocessore INTEL 8080 e successivamente sul nuovo microprocessore Z80. Questo modello che è stato prodotto in diverse centinaia di esemplari fino al 1980 è sempre stato aggiornato utilizzando quanto di più innovativo appariva sul mercato. In particolare, appena disponibili sono stati adottati i controllar floppy integrati, i floppy a doppia densità e doppia faccia, i dischi fissi SHUGART da 14 e 28 MB con controller DMD, il BIOS è sempre stato DMD fino agli anni 2000, ma appena è stato disponibile il sistema operativo CP/M è stato adottato con l’aggiunta di diverse funzioni fondamentali.

In particolare, la funzione più originale che ha permesso un elevatissimo numero di applicazioni dei DMD 800 e dei successivi personal computers DMD, è stata sicuramente la rete locale DMD, interamente sviluppata in DMD sia dal punto di vista Hardware che Software. Questa rete locale era basata su un canale di comunicazione 485 che permetteva a diversi server di connettersi alle workstation con o senza risorse locali.

Sempre nel 1977 sono stato nuovamente inviato in trasferta per alcuni mesi in SGS. Questa volta per trasferire la tecnologia del nuovo microprocessore Z80 che la SGS aveva acquisito dalla ZILOG. Durante una trasferta negli Stati Uniti, con alcuni colleghi SGS, ho ricevuto direttamente da Federico Faggin tutte le maschere e le informazioni necessarie per permettere alla SGS di avviare la produzione su licenza dello Z80 come second source ZILOG.

 

Nel 1978 quando ormai il volume di affari era sufficiente a garantire lo sviluppo della nuova attività ho deciso di licenziarmi dallo CSELT, pur essendo entusiasta del mio lavoro che era il miglior posto a cui avrei potuto aspirare, per dedicarmi interamente alla nuova società.

Avendo ormai una sede con uffici e laboratori sono stati assunti i primi collaboratori: 1 ricercatore diventato rapidamente anche socio, 1 amministrativo e 2 tecnici che per circa 40 anni hanno lavorato in DMD con entusiasmo e rara dedizione.

Negli anni ’80 la DMD è cresciuta con l’ingresso di nuovi soci e personale qualificato, oltre che la costruzione della nuova sede a Villarbasse.

Sono stati sviluppati decine di nuovi modelli di personal computers, sfruttando tutte le tecnologie man mano disponibili sul mercato e mettendo a frutto l’esperienza acquisita negli anni.

Fino agli anni 2000 la DMD è stata una delle pochissime società costruttrici di computer che sviluppavano completamente in casa tutto l’hardware e il firmware compreso il BIOS.

Le applicazioni dei computer DMD negli anni ’80 sono state numerose e svariate, ma la più interessante è nel campo della editoria, dove il SECOLO XIX di Genova tramite la società SELEDI appositamente costituita, ha sviluppato, partendo dai sorgenti dell’editor interattivo DMD messi a disposizione, un software dedicato alla composizione e redazione di giornali e riviste molto semplice ed efficiente.

Questa applicazione ha permesso di meccanizzare completamente il SECOLO XIX  con oltre 400 stazioni di lavoro costituite da 200 posti di lavoro nella sede di Genova e 200 posti circa nelle sedi periferiche oltre a 20 server, 10 di Backup ad altri 10 il tutto collegato in rete DMD.

La SELEDI ha anche commercializzato questo sistema vendendolo a numerose redazioni di giornali e riviste tra le quali Famiglia Cristiana, Panorama, il Gazzettino di Mantova, la redazione del Senato della Repubblica, ecc.

La DMD ha continuato a produrre personal computer fino agli anni 2000 passando progressivamente al settore industriale e ad applicazioni dedicate.

 

Condividi

Creative Commons License
Privacy e Cookie Policy - MuPIn - Museo Piemontese dell'Informatica